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Manu Levorato capo delegazione ai mondiali di Tokyo: ecco cos’ha detto a Cassola, ricordando il grande Pietro Mennea |Foto

Guida 90 atleti, la spedizione più numerosa di sempre: «Da atleta ho fatto 9 mondiali, ma ora l’emozione è forte». Scatta il Mennea Day by Marconi, quasi 200 iscritti, nei 200 corre Giambellini (Apv)

Barletta, anno 2000. Pietro Mennea premia Manu Levorato che ha vinto i 100 in 11″21, a 1 centesimo dal suo record italiano del tempo: l’anno dopo arriverà, a Losanna, al mitico 11″14.

CASSOLA – Tutto pronto allo stadio Paolo Rossi di Cassola per il Mennea Day Veneto 2025, nella data del 12 settembre nell’esatto 46° anniversario del record mondiale del grande Pietro, prima puntata della “due giorni” che poi sabato 13 vede in scena il 7° Serenissima Para Athletics Meeting. Al Mennea Day si va verso i 200 partecipanti tenendo conto che oltre ai 150 iscritti nei 200 metri e nel peso uomini sono annunciati atleti di altre federazioni, anche paralimpiche, e un congruo numero di “open”. Nei 200 uomini si schiera, come annunciato alla conferenza stampa, anche Davide Giambellini che vanta un personale di 21″07, sprinter di punta di Atletica Pedemontana Veneta, la società assoluta fondata anche dal GS Marconi. Numerosi i marconiani iscritti.

Levorato: la spedizione a Tokyo, i ricordi di Mennea

A Cassola Levorato, azzurra veneziana, i cui record della velocità sono resistiti oltre vent’anni, e che vinse due bronzi agli Europei, non ha nascosto l’emozione per il suo nuovo ruolo: «In carriera di mondiali ne ho fatti nove, stavolta avrò il compito di guidare una nazionale mai così numerosa, ben 90 atleti. Segnalo che al campionato del mondo sono presenti 210 delegazioni da ogni parte del pianeta, nessuno sport al mondo ha una capillarità del genere, segno di quanta partecipazione l’atletica incontri dappertutto e come sia una disciplina che vede competere numeri incredibili di sportivi. Noi in questo momento – ha proseguito Levorato – abbiamo una Nazionale straordinaria, un tempo eravamo sprinter, ora abbiamo saltatori da urlo da Iapichino a Diaz a Furlani, più Battocletti unica europea che può contrastare le africane nel mezzofondo, e Fabbri che se in giornata di grazia può tirar fuori qualsiasi risultato. C’è un entusiasmo crescente intorno alla nazionale, questo è il vero segreto, grazie al nuovo spirito indotto dal presidente Mei. L’atletica è uno sport individuale ma gli azzurri sanno fare squadra come pochi altri».

«Nessun dubbio, Pietro il più grande atleta italiano di sempre»

Su Pietro Mennea Levorato non ha dubbi: «E’ stato certamente il più grande atleta italiano di ogni tempo e di ogni sport. Per questo non potevo mancare a Cassola che ripropone la “sua” giornata da sette anni, qui il Mennea Day ha trovato il suo posto ideale, – ha spiegato l’ex sprinter oggi ai vertici della Federazione di Atletica -. La grande lezione di Mennea è stata quella di saper parlare ai giovani. I suoi pensieri, la sua etica del lavoro atletico, possono essere ancora fonte d’ispirazione per le nuove leve».

La sprinter Manu tira fuori una foto bellissima del 2000: a Barletta dopo il meeting, dove corse i 100 in 11”21, un anno prima di segnare il mitico record italiano di 11”14, viene premiata da Pietro Mennea: «La sua carriera è stata d’ispirazione per me e tanti altri atleti. Avevamo molte cose in comune: il piacere dell’allenamento tirato allo spasimo, una certa riservatezza di fondo. Lo sentivo molto vicino a me, e in lui un po’ mi riconoscevo».

Manu sui blocchi negli anni dei suoi sprint migliori

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